La Shoah degli Ebrei

Un debito con la Storia raccontato da Siria e Andrea in un incontro indimenticabile

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Il 27 gennaio, all’interno del nostro Istituto, il Galileo Ferraris, noi studenti incontriamo voi docenti! Non è una lezione ordinaria, che preveda delle verifiche finali e quindi una valutazione. Questa volta si tratta di un incontro che ha la pretesa di essere indimenticabile. Un momento al quale ci siamo preparati, prima di tutto con la Memoria.
Ricordare, ripetere, in modo quasi rituale, una data. È un debito con la Storia! Quella tragica di un popolo, perseguitato, inspiegabilmente, dall’odio razziale di un altro popolo. Oggi ricordiamo la Shoah degli Ebrei.

È grazie al Dirigente della nostra scuola, il Preside Davide Platania, promotore di questo meeting, che ci prepariamo ad un incontro mozzafiato. La professoressa Stefania Palumbo ci chiede – Andrea e Siria, vorreste fare da correlatori al tavolo del dibattito sulla persecuzione ebraica, in un’ottica globale e non più solo europea, della questione israeliana? – La sfida è intrigante.
Al tavolo degli invitati c’è lo storico Nino Privitera, ex docente di questo Istituto, formatore, quindi, e anche scrittore, come lo presenta la prof. Palumbo.
Ci siamo preparati convenientemente al dialogo con l’esperto, che è pronto a farci navigare in un oceano di conoscenza! Iniziamo noi, studenti, presentando le nuove forme di “Shoah”, diffuse oggi nel mondo. Il professore Privitera riporta la questione sul senso di questa giornata: la persecuzione nazista ai danni degli Ebrei. Il dibattito si anima e noi ne siamo protagonisti e poi anche testimoni. Deportazione, prigionia, pogrom, ghetto sono solo alcune delle parole che rimbalzano sul tavolo degli invitati. E la guerra di Gaza? Gli scontri israelo – palestinesi? Sono domande alle quali è difficile dare risposte risolutive. Il racconto del professore ci affascina e gli interventi risultano “leggeri”, nonostante la gravità dei contenuti di questa Storia. Grazie Professore!
Una “menzione d’onore” va a tutti i partecipanti, a ciascuno di voi, compagni di scuola, che avete assistito, ascoltando e imparando.
“Imparare” è proprio il verbo usato dal nostro Dirigente, per descrivere questa “lezione”. “Imparare per non ripetere!”, ha detto.
E noi, da parte nostra, possiamo solo sperare che l’essere umano impari e non ripeta!

Andrea Labisi e Siria Cristaudo
V A Elettronica